mercoledì 6 maggio 2009

Analisi dell'obiettività giornalistica

Dalla nostra analisi sulle seguenti riviste:
Il sole 24 ore, il Manifesto, l'Adige ed Il Corriere della Sera, abbiamo riscontrato una parziale non obiettività per quanto riguarda l'informazione. Abbiamo trovato due diverse modalità dei giornalisti di presentare la notizia al fine di accreditare nel lettore la veridicità delle proprie tesi. L'autore dell'articolo del Manifesto "Sparatoria a Herat, indagano Isaf e Procura" (vedi l'articolo online)", usa un sarcasmo che rende evidente un suo orientamento politico, ironizzando sulla presa di posizione dello Stato Maggiore della Difesa che sembra già escludere a priori qualsiasi ipotesi di reato da parte dell'Esercito Italiano. Il giornalista riporta:

"La Magistratura ordinaria - dicono dal Ministero della Difesa - stabilirà quale sia l'ipotesi di reato e solo a quel punto, eventualmente, sarà messo a disposizione (riferendosi al soldato italiano)".

Il giornalista ironizza nuovamente quando, all'affermazione dei militari che la Toyota Corolla bianca è l'auto più diffusa tra i kamikaze afghani, controbatte:

"Di certo, è semplicemente, l'auto più diffusa in Afghanistan."

Tenendo in considerazione che il Manifesto è un giornale politicamente schierato, e che il lettore sa e si aspetta di leggere determinate cose, potrebbe sentirsi "rassicurato" dal fatto che venga sottolineata la frase di Nino Di Lillo (dell'Osservatorio militare):

"..la verità è che lì siamo in guerra e non dovremmo esserci."
Per ricordare ancora una volta che i militari italiani, dopo l'iniziale impegno a compiti di supporto prettamente civili, negli utlimi anni sono stati pian piano dedicati a veri e propri compiti di guerra. Cosa che non sarebbe dovuta succedere.



Il Corriere della Sera nell'articolo "Il re e la pace in Medio Oriente - Stato palestinese entro il 2009" (vedi l'articolo online) compone l'articolo come un'intervista al sovrano di Giordania Abdallah II, riuscendo abilmente ad avvalorare la sua tesi selezionando solo alcune parti del discorso. Dalle seguenti affermazioni:

"La fratellanza fra Musulmani e Cristiani è da sempre il nostro obiettivo, ed è il nostro costante impegno.."

"La Giordania ha sempre sostenuto che chiese, moschee e sinagoghe devono creare un mondo comune, hanno insomma la grande responsabilità di evitare conflitti tra le religioni e i popoli. Vede, in Israele, che la gente non crede alla soluzione dei due Stati, perché pensa che i vertici politici non ci credano".

"Domenica, per la messa del Papa, vi saranno non soltanto i Cristiani Giordani, ma di tutta la regione..."

è chiaro il pensiero filo-palestinese del giornalista che, da un lato punta a domande specifiche e si aspetta ridsposte altrettanto definite e con un chiaro intento a voler essere di parte, dall'altro introduce volutamente il discorso sui rapporti con gli Israeliani - allontanandosi dalla sfera religiosa di riappacificazione fra culti- quelli che il sovrano Abdullah II definisce "nemici della pace". Riporta, infatti, una frase di parte del sovrano:

"Quanto sta facendo Israele con gli insediamenti e con le proprietà musulmane e cristiane di Gerusalemme non è per nulla confortante. È grave, è pericoloso."

Il terzo articolo analizzato "Casa, assalto agli sportelli: 1500 domande", del giornale l'Adige (vedi l'articolo online), ci è sembrato di scarsa qualità giornalistica perché troppo enfatico e retorico, perché ha adottato un linguaggio inappropriato e populista. Alucni esempi sono:

"..la macchina di Cassa del Trentino, con impiegati e impiegate in trincea si mette in moto.."

"..compare, nell'emozione generale, il numero 1..è lui la star dei contributi per le ristrutturazioni edilizie..apre una vera e propria giornata campale per la Cassa del Trentino"

"..atmosfera da festa popolare tra i palazzi del potere economico e finanziario del Trentino.."

Il giornalista non tralascia un elogio nei confronti della Provincia quando dice:

"..si parla di risorse mobilitate per oltre 100 milioni di euro. Quanto basta per far saltare il già generoso stanziamento di 30 milioni di euro messo sul piatto dalla Provincia."

"non ci sono grandi malumori, non c'è aria di 'rivolta'.."

visto il generoso stanziamento della Provincia, e la speranza che tutte le domande vengano accolte.


L'ultimo articolo analizzato è del Sole 24 Ore, "Racket, torna l'obbligo di denuncia" (vedi l'articolo online) e, secondo noi, è quello che risulta essere il più obiettivo fra tutti. Propone al lettore un articolo dai toni pacati, riportando dei dati di fatto e non esprimendo particolari posizioni politiche o polemiche, tranne in un caso: solo un breve accenno alla posizione della Lega Nord nei confronti dell'immigrazione irregolare e sulla proposta del 'pacchetto sicurezza' con relativo commento personale. Riportiamo un esempio:

"..il capo delle forze di polizia ha ricordato che in Italia, 1 reato su 3 è commesso da immigrati clandestini, mentre il tasso di criminalità degli immigrati regolari è pari a quello degli Italiani."

Il giornalista commenta con un "..la Lega non si rassegna..", lasciando lievemente trasparire una sua propensione politica.

martedì 5 maggio 2009

Strage alla Stazione di Bologna

stazione di Bologna

2 agosto 1980 ore 10.25. Esplode un ordigno a tempo, una bomba con 23 kg di esplosivo (tritolo e T4), contenuto in una valigia lasciata nella sala d'aspetto della stazione di Bologna.



In seguito all'esplosione muoiono 85 persone e ne vengono ferite più di 200 (approfondimento). Dopo lunghi anni di indagini, depistaggi (approfondimenti) e caos informativo, vengono condannati all'ergastolo gli esponenti del NAR (approfondimento) Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte, Massimo Carminati, estremista di destra, Federigo Mannucci Benincasa, ex direttore del SISMI di Firenze, e Ivano Bongiovanni per il depistaggio delle indagini. Ultimo imputato per la strage è Luigi Ciavardini.




Questo fatto viene ricordato come uno degli atti di terrorismo più gravi avvenuti in Italia nel secondo Dopoguerra, nello specifico si tratta di terrorismo nero, un tipo di eversione collegata a ideologie estremiste di stampo fascista e nazionalrivoluzionario. Siamo nel periodo degli anni di piombo (approfondimento) periodo di instabilità politica e di insoddisfazione della stessa (governi della durata di giorni).




stazione di Bologna

L'avvio delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Bologna trova una certa difficoltà, poiché inizialmente viene spacciato per loscoppio di una caldaia. Questo contribuisce a ritardare il rinvenimento di tracce utili all'indagine. Emerge subito un possibile collegamento con il terrorismo nero (da ricordare anche l'uccisione del Giudice Armato (approfondimento)). Viene fatta un'ipotesi accusatoria anche verso ideatori e depistatori (ex capo della P2 (approfondimento)) Licio Gelli, ex agente del SISMI (approfondimento) Fracnesco Pazienza, alcuni ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte). La strage era stata preannunciata anche un mese prima (colloquio tra Rinani e Presilio (approfondimento)), e se ne troveranno addirittura tracce scritte (rapporto Spiazzi(approfondimento)).




Il 19 Gennaio 1987 inizia il processo. Subito si scatena una campagna che cerca di smontare tutto il lavoro dei magistrati, dell'Associazione e del Collegio di Parte Civile. Gli imputati affermano che l'accusa è solo frutto di un incastro da parte del Partito Comunista. Il processo d'Appello inizia nell'ottobre 1989 la sentenza viene emessa il 18 Luglio 1990 (approfondimento). Il 12 Febbraio 1992 le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione emettono la sentenza e lo giudicano illogico e privo di coerenza.




Inizia così il secondo processo d'Appello nell'ottobre 1993 (approfondimento), che conferma l'accusa del processo di primo grado. Il 12 giugno 1994 viene fondato a Roma il "comitato per la difesa degli accusati", viene poi stampato anche un libro, riportando le tesi del comitato basate, però, su valutazioni imparziali. Questo da il via ad una campagna di disinformazione, che trova largo spazio nei media (ampi spazi televisivi) e contribuendo ad una confusione mediatica, al fine di consolidare nell'opinione pubblica la tesi degli "imputati come capri espiatori".




1995 il Senato approva una legge sull'abolizione del segreto di stato nei delitti di strage e terrismo (che era già stata proposta dai famigliari delle vittime (approfondimento). Viene nominato il senatore Giovanni Pellegrino come presidente della "commissione parlamenteare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle casue della mancata individuazione dei responsabili delle stragi" (approfondimento). Prima dell'inizio del processo in Cassazione gli imputati cercano di depistare nuovamente il caso (Richiesta di archiviazione del Giudice Giovagnoli su caso Sparti De Giglio (approfondimento)).




Il 22 novembre inizia il processo, la sentenza viene emessa il 23 novembre 1995, viene confermata la sentenza del secondo processo d'appello. Nel 1996 il senatore Pellegrino dirama un importante comunicato (approfondimento). Nel Gennaio 2000 il Tribunale per i minorenni emette la sentenza per il terrorista Luigi Ciavardini (approfondimento) (per la banda armata finalizzata alla strage) e l'11 aprile arriva la sentenza difinitiva di Cassazione, viene condannato per l'esecuzione della strage (approfondimento).




Consulta l'archivio elettronico

Guarda il videodocumento di due giovani cameramen che il 2 agosto 1980 si trovavano alla stazione di Bologna