martedì 5 maggio 2009

Strage alla Stazione di Bologna

stazione di Bologna

2 agosto 1980 ore 10.25. Esplode un ordigno a tempo, una bomba con 23 kg di esplosivo (tritolo e T4), contenuto in una valigia lasciata nella sala d'aspetto della stazione di Bologna.



In seguito all'esplosione muoiono 85 persone e ne vengono ferite più di 200 (approfondimento). Dopo lunghi anni di indagini, depistaggi (approfondimenti) e caos informativo, vengono condannati all'ergastolo gli esponenti del NAR (approfondimento) Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte, Massimo Carminati, estremista di destra, Federigo Mannucci Benincasa, ex direttore del SISMI di Firenze, e Ivano Bongiovanni per il depistaggio delle indagini. Ultimo imputato per la strage è Luigi Ciavardini.




Questo fatto viene ricordato come uno degli atti di terrorismo più gravi avvenuti in Italia nel secondo Dopoguerra, nello specifico si tratta di terrorismo nero, un tipo di eversione collegata a ideologie estremiste di stampo fascista e nazionalrivoluzionario. Siamo nel periodo degli anni di piombo (approfondimento) periodo di instabilità politica e di insoddisfazione della stessa (governi della durata di giorni).




stazione di Bologna

L'avvio delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Bologna trova una certa difficoltà, poiché inizialmente viene spacciato per loscoppio di una caldaia. Questo contribuisce a ritardare il rinvenimento di tracce utili all'indagine. Emerge subito un possibile collegamento con il terrorismo nero (da ricordare anche l'uccisione del Giudice Armato (approfondimento)). Viene fatta un'ipotesi accusatoria anche verso ideatori e depistatori (ex capo della P2 (approfondimento)) Licio Gelli, ex agente del SISMI (approfondimento) Fracnesco Pazienza, alcuni ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte). La strage era stata preannunciata anche un mese prima (colloquio tra Rinani e Presilio (approfondimento)), e se ne troveranno addirittura tracce scritte (rapporto Spiazzi(approfondimento)).




Il 19 Gennaio 1987 inizia il processo. Subito si scatena una campagna che cerca di smontare tutto il lavoro dei magistrati, dell'Associazione e del Collegio di Parte Civile. Gli imputati affermano che l'accusa è solo frutto di un incastro da parte del Partito Comunista. Il processo d'Appello inizia nell'ottobre 1989 la sentenza viene emessa il 18 Luglio 1990 (approfondimento). Il 12 Febbraio 1992 le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione emettono la sentenza e lo giudicano illogico e privo di coerenza.




Inizia così il secondo processo d'Appello nell'ottobre 1993 (approfondimento), che conferma l'accusa del processo di primo grado. Il 12 giugno 1994 viene fondato a Roma il "comitato per la difesa degli accusati", viene poi stampato anche un libro, riportando le tesi del comitato basate, però, su valutazioni imparziali. Questo da il via ad una campagna di disinformazione, che trova largo spazio nei media (ampi spazi televisivi) e contribuendo ad una confusione mediatica, al fine di consolidare nell'opinione pubblica la tesi degli "imputati come capri espiatori".




1995 il Senato approva una legge sull'abolizione del segreto di stato nei delitti di strage e terrismo (che era già stata proposta dai famigliari delle vittime (approfondimento). Viene nominato il senatore Giovanni Pellegrino come presidente della "commissione parlamenteare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle casue della mancata individuazione dei responsabili delle stragi" (approfondimento). Prima dell'inizio del processo in Cassazione gli imputati cercano di depistare nuovamente il caso (Richiesta di archiviazione del Giudice Giovagnoli su caso Sparti De Giglio (approfondimento)).




Il 22 novembre inizia il processo, la sentenza viene emessa il 23 novembre 1995, viene confermata la sentenza del secondo processo d'appello. Nel 1996 il senatore Pellegrino dirama un importante comunicato (approfondimento). Nel Gennaio 2000 il Tribunale per i minorenni emette la sentenza per il terrorista Luigi Ciavardini (approfondimento) (per la banda armata finalizzata alla strage) e l'11 aprile arriva la sentenza difinitiva di Cassazione, viene condannato per l'esecuzione della strage (approfondimento).




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Guarda il videodocumento di due giovani cameramen che il 2 agosto 1980 si trovavano alla stazione di Bologna

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